Prospiciente al mare, il
Foro Italico è un viale che si dirama dalla Cala, l'antico porto, per raggiungere il
piano di S. Erasmo, un piazzale che prende il nome dalla chiesa omonima, noto per essere
stato il luogo in cui l'Inquisizione "abbruggiò", nel 1724, frate Romualdo e
suor Germana, due liberi pensatori di chiesa, condannati a causa delle loro idee.
Fu il viceré Marc'Antonio Colonna a volere che il foro
divenisse un "luogo reale" sistemato come una passeggiata a mare caratterizzata
fortemente dalla Porta Felice, che egli stesso aveva fatto costruire e dedicare alla
moglie. Nel 1681 fu arricchita dalla costruzione di un "teatrino" marmoreo, ad
opera dell'architetto Paolo Amato, distrutto all'inizio del XIX secolo. Adornato alla fine
del settecento con le statue di re borbonici, prese il nome di Foro Borbonico, nonché
quello di Teatro dei Re, per assumere, prima nel 1848 e definitivamente nel 1860, quello
di Foro Italico e continuando, ancora oggi, a svolgere la funzione di luogo della festa,
soprattutto in occasione del "Festino" di Santa Rosalia, quando un'immensa folla
vi si riunisce per assistere all'esecuzione dei giochi pirotecnici.
Nella piazza S. Spirito, davanti al palazzo Benso di Butera,
si trova una scalinata: è l'ingresso alle Mura delle Cattive, la "terrazza sul
mare" dalla quale si può godere la vista del golfo palermitano.
Edificata nel 1823 sulle antiche mura cittadine chiamate, un
tempo, "mura delle Cattive" poiché tradizione vuole che in questo luogo le
"captivae", cioè le vedove, venissero ad apprezzare la brezza marina lontano da
sguardi indiscreti. Il recupero di questo luogo è stato pensato come riproposizione,
fisica ed ideologica, del rapporto tra il mare e l'antica città, attraverso l'utilizzo
delle mura, dei camminamenti pedonali e degli antichi palazzi. Si è così creato un altro
luogo pubblico che permetta di godere il tempo libero con passeggiate, conversazioni e
soste panoramiche.
La terrazza, riprendendo l'antica denominazione, è stata
recentemente riconsegnata alla popolazione palermitana per divenire luogo di incontro e di
pubbliche performances musicali o teatrali nelle calde serate estive. Soprattutto i
giovani della città amano recarvisi fra un ballo in discoteca, una birra al pub e un
tradizionale gelato.