La Fotografia a Cefalù

di Nico Marino

La storia della Fotografia, nella sua evoluzione cefalutana, non è mai stata oggetto di una specifica indagine. L’ argomento è stato trattato, marginalmente, solo in rare occasioni di mostre e pubblicazioni (1). Per redigere un repertorio dei fotografi attivi a Cefalù, cefalutani e di adozione, antichi e moderni, si è voluta cogliere l'occasione offerta dalla mostra fotografica di Nino Liberto, fotografo amatoriale e figlio di altra arte (2).
La fotografia arriva a Cefalù, dapprima, solo attraverso poche preziose immagini: quelle inviate, come curiosità scientifica, al Barone Enrico Piraino di Mandralisca e quelle che ritraggono i nostri eroi dei Risorgimento. Essa attecchirà, poi, presso un personaggio, Don Michele Brocato, che scelse di dare uno sbocco professionale a questa nuova arte. Egli fu l'unico vero propagatore, a Cefalù, della Fotografia che, solo più tardi, si svilupperà presso i notabili, più interessati amatorialmente alla curiosa novità, e presso pochi altri che ne coglieranno l'interessante applicazione professionale.

Michele Brocato nasce il primo febbraio 1841 a Cefalù, dal sarto Giuseppe e Petronilla Arrigo. Attratto sin dalla gioventù dall'astro nascente della Fotografia, fu tra i primi fotografi siciliani. Condusse il suo apprendistato, probabilmente, presso lo studio Montabone, fotografo attivo in Palermo (Corso Vittorio Emanuele, 94), dal quale si rese presto indipendente aprendo un suo studio nel capoluogo siciliano, al Borgo S. Lucia (Via dei Lombardi, 3). Aprì, quindi, il suo primo studio a Cefalù nella Strada Piazza Superiore (Corso Ruggero), al n. 34, e, successivamente, si trasferì in Via Corte (Via Carlo Ortolani di Bordonaro), al n. 43. A Cefalù, Michele Brocato condusse un'attività molto varia, proponendosi con inventiva ed intelligenza. La prima foto documentata risale al 1878 (3) * e riproduce il poeta popolare cefalutano Carmine Papa (1806 – 1891). La perizia raggiunta dal Brocato gli permise di guadagnare un diploma di "menzione onorevole', per i ritratti, alla Prima Esposizione Nazionale di Fotografia, a Firenze. A lui si devono le prime cartoline illustrate di Cefalù di produzione locale, molte sue fotografie furono utilizzate per varie pubblicazioni (4) . Il Brocato svolse anche una intensa attività come fotografo di polizia: molte fotografie da lui prodotte si trovano all'interno degli Archivi di Polizia e presso collezioni private (5) ; egli svolse la sua attività quasi fino alla fine dei suoi giorni. Mori a Cefalú il 20 dicembre 1915. Una foto da lui scattata, con dedica e firma autografa, porta la data dei 1912.

Giovanni Brocato (Cefalù, 1883-1952) appartiene alla seconda generazione dei fotografi cefalutani, forte dell'esperienza fatta con il padre, il già citato Don Michele, continuò, assieme alla sorella Giuseppina (Cefalù, 1877-1963), “fotografista” all'anagrafe e, sicuramente, una delle prime donne ad esercitare tale professione, l'attività dello studio paterno che per qualche anno aveva subito un arresto. Dopo qualche tempo dalla morte del padre, infatti, Giovanni si trasferisce in America dove rimane Pino al 1923 circa. Ritornato a Cefalù apre uno studio in Piazza del Duomo, al n. 23. Successivamente, nel maggio dei 1933 si trasferisce a Messina città che lascia nel gennaio dell'anno successivo, tornando definitivamente a Cefalù dove inaugura un nuovo studio in Corso Ruggero n. 99. Come il padre, Giovanni fu un grande ritrattista, le sue opere prima di essere stampate venivano finemente ritoccate con abilità e sensibilità, caratteristiche queste che egli esprimeva anche nella musica, suonando magistralmente il mandolino.
Dei Brocato, padre e figli, non esiste archivio. la produzione della ditta è andata perduta (6) . Molto materiale, foto e lastre, sono presenti presso alcune collezioni private e molti ritratti sono inseriti negli album di molte famiglie.

Salvatore Di Francesca (Cefalù, 1883-1967) coetaneo di Giovanni Brocato, amò l’immagine fissa e in movimento, abbinando alla passione per la Fotografia quella per il Cinema (7) . Relativamente alla prima, svolse un'attività di ricerca non indifferente, sperimentando nuove tecniche e realizzando personali formule chimiche per il viraggio delle stampe. Egli annotava, con scrupolosa precisione, tutti gli scatti effettuati, registrandone soggetto, tempo di esposizione, data e ora. Il Di Francesca diede anche spazio alla passione altrui, fu lui ad iniziare alla Fotografia, nel 1937, il Nostro Nino Liberto, regalandogli una macchina fotografica costruita artigianalmente.
Salvatore Di Francesca, tra i colleghi a lui contemporanei, fu il più raffinato ed esclusivo, in lui lo spirito libero dell'artista, restio ad ogni forma di costrizione, si rivela nell'atmosfera delle sue splendide foto, le cui lastre superstiti, circa 2000, sono custodite dal figlio professor Giuseppe.

Salvatore Maranto (Cefalù, 1910-1982) appartiene alla terza generazione dei fotografi cefalutani. Ebbe un suo studio, a Cefalù, in Corso Ruggero n. 72, trasferito negli anni '60 in Via Umberto I. Paziente, garbato, remissivo (8) , il Maranto fu una figura di altri tempi. Il suo studio fu una fucina di talenti. Fu presso di lui che fecero tappa altri due fotografi, Barracato e Varzi, prima di intraprendere la loro attività indipendente. Il Maranto produsse parecchi soggetti per cartolina, azzardando, data l’epoca, qualche fotomontaggio. Il materiale del suo studio è oggi reperibile presso la “Fotografia Ottica” di Pippo Glorioso, presso amatori e collezionisti, nonché all'interno dei soliti album di famiglia.

Molto articolata è la storia della ditta Fratelli Barracato: Salvatore (Cefalù, 1909-1975) e Antonino. Quest`ultimo continua, oggi, l'attività della Ditta, assieme ai figli Giuseppe e Giancarlo.
Il primo ad essere interessato alla Fotografia fu Salvatore. Barbiere fino al 1929, si specializza fotografo a S. Maria Capua Vetere, avendo frequentato la Scuola Militare Aeronautica. Richiamato in servizio nel 1939, partecipa alla Seconda Guerra Mondiale come specialista fotografo in ricognizioni aeree sul Mediterraneo (9) . Successivamente si dedica alla fotografia, lavorando presso lo studio Maranto. Nel frattempo, il fratello minore, Antonino, anche lui interessato alla Fotografia, aveva aperto un suo studio, a Cefalù, in Corso Ruggero n. 36. Presto, anche Salvatore, lasciato lo studio Maranto, passa a quello del fratello, nasce la "Foto Fratelli Barraccato" che, nel 1958, si trasferirà al n. 25 dello stesso Corso.
La notevole attività della ditta si estrinsecò, oltre che nella classica operosità da studio, nella produzione di cartoline illustrate: Salvatore, abilissimo ritoccatore, Antonino attivo nei servizi fotografici.
L’archivio della ditta viene conservato, mutilo a causa dei danni subiti da un allagamento, dalla “Foto Ottica Barracato Antonino” s.n.c., mentre altro materiale è reperibile presso collezionisti e album di famiglia (10) .

Angelo Varzi, cefalutano di adozione, nasce, il 6 marzo 1925, a Città di Castello (PG). Qui nel 1937 entra a far parte dello studio fotografico di Francesco Pais (1892-1959), erede di una premiata generazione di professionisti del settore. Questa esperienza, professionale e culturale, sarà, per Angelo, il bagaglio che lo seguirà, in giro per l'Italia, dal 1947 al 1949, nella realizzazione di moltissimi servizi fotografici. Nel 1950, dopo un breve periodo di lavoro a Cefalù, presso lo studio Maranto, acquistati i locali dello "Spaccio Impero" (Corso Ruggero n. 82), apre un suo studio fotografico, la “Foto Moderna", che diventerò, presto, un punto di riferimento per gli appassionati di fotografia di Cefalù.
La grande conoscenza della luce e del grande formato, unitamente alle tecniche più aggiornate di sviluppo e stampa, consentiranno ad Angelo di raggiungere risultati eccellenti, esprimendo quei toni del "bianco e nero' che interpreterà con raffinata sensibilità. Interessante il suo approccio alla fotografia a colori. Le innovazioni portate dal Varzi non si limiteranno solo a fatti tecnici ma investiranno anche l'uso sociale della fotografia. La sua attività di reporter mondano di fatti e personaggi della nascente attività turistica di Cefalù, oggi, è storia (11) . 
Angelo Varzi muore a Cefalù il 1,4 marzo 1962. L’attività dello studio venne continuata da Paolo Brunetti (1940-1994), di Teramo, cefalutano di adozione e sensibile artista. Negli anni '70 al Brunetti si affiancarono i figli di Angelo Varzi, Massimo e Sandro. Quest'ultimo custodisce, oggi, l'Archivio Varzi che raccoglie il frutto dell'attività professionale (1950-1990) degli studi Varzi e Varzi & Brunetti (12).

La mappa dei fotografi professionisti di Cefalù presenta qualche lacuna. Mancano infatti notizie certe su alcuni personaggi, attivi nei primi decenni dei nostro secolo. quali Camillo Cardella (13) e Filippo Piraino, “Pittore-Fotografo", come recita il suo marchio che, in certe occasioni, riporta anche la dicitura "e figli".
La Fotografia, a Cefalù, ebbe anche un risvolto amatoriale. Alla fine dei XIX secolo, solo i più abbienti potevano permettersi il lusso della Fotografia. I materiali costosi e la necessità di avere molto tempo a disposizione, per lo sviluppo e la stampa, erano appannaggio di personaggi facoltosi che versavano il loro estro nel mettere a frutto la loro passione per la nuova arte. Essi ci hanno lasciato splendide immagini, talvolta veri capolavori. Alla stregua dei fotografi professionisti, meritano di essere ricordati.

L’avvocato Giuseppe Cicio (Cefalù, 1869-1928) di cui si ricorda una foto dell'altare dell'Immacolata in Cattedrale, usata per la stampa delle immaginette che celebravano (1903) il 50° Anniversario della Definizione dei Dogma dell'Immacolato Concepimento di Maria Santissima.

Il Barone Nicola Agnello (Cefalù, 1877-1944) soffuse di sottile ironia le sue produzioni fotografiche. Potrebbero essere sue alcune foto di contadini cefalutani (1903), usate per la produzione di cartoline illustrate (14)

Il Barone Giacomo Catalfamo (1879-1962), prolifico fotografo, ha lasciato una cospicua produzione fotografica, una parte di essa assume grande valore storico per il taglio documentaristico delle immagini (15)

Il professor Emanuele Flaccomio (Cefalù, 188,4-1973), botanico e naturalista, inaugura la serie dei fotografi amatoriali che si limitavano ad usare la macchina fotografica senza, però, sovrintendere allo sviluppo e alla stampa. Molti dei suoi soggetti sono diventati cartoline illustrate dedicate a Gibilmanna. Non conosciamo la fine fatta dall'abbondante materiale prodotto (16) .

L’avvocato Salvatore Misuraca (Cefalù, 1895-1968), erede di diverse generazioni di studiosi, letterati e storici, fu artista sensibile, versato nel disegno e nella pittura. La Fotografia gli ha permesso di documentare momenti della vita privata e pubblica con un uso sapiente dell'inquadratura, talvolta pervarso da quella sorniona ironia che si riscontra nelle sue liriche e nei disegni caricaturali. La sua produzione è custodita dal figlio, avvocato Gaetano Misuraca.


Oggi, a Cefalù, la Fotografia professionale è affidata a diversi studi fotografici impegnati, secondo le migliori tradizioni imprenditoriali, nel perfetto adempimento della loro attività. Essi, in ordine sparso, sono i seguenti: Foto Ottica Barracato Antonino s.n.c.; Foto Cine Ottica Brunetti; Fil-Bri s.n.c. Studio fotografico di Donato Maria; Fotografia Ottica di Pippo Glorioso; Foto Cespa; Master Photographers; Foto Video di Puleo Domenica; Profoto Studio di Mimmo Turco e Foto Morena Bulleri.

la passione per la Fotografia, a Cefalù, si è diffusa a macchia d'olio e oggi si contano parecchi fotografi amatoriali di ogni età. Prima di passare ad un loro rapido elenco, vorrei ricordare alcuni che per le loro caratteristiche personali non rientrano pienamente nè nel repertorio dei professionisti nè in quello degli amatori. Mi riferisco a Lele Martino, plurilaureato in altre discipline, che pur esercitando altra professione, ha al suo attivo la direzione di una scuola di fotografia e una serie di mostre fotografiche in diverse parti dei mondo. Mi riferisco, ancora, a Tony Fazio, cefalutano di adozione, che per molto tempo esercitò a Cefalù (anni '60-70) e che, sebbene all'estero, è presente con una serie di inusitate cartoline illustrate; a Sandro Varzi che, nella oculata gestione del già citato archivio Varzi, non ha dimenticato la passione per la Fotografia; ad Emanuele Miceli, infine, che attraverso una serie di corsi di specializzazione e con una tensione verso lo studio e la ricerca sarà, presto, nel novero dei professionisti dei settore.

Ora, senza indugio, passo al promesso elenco, rigorosamente in ordine alfabetico, scusandomi, sin d'ora, per ogni eventuale dimenticanza e per l'inserimento dei mio nominativo, dovuto solo a dovere di cronaca: Giovanni Agrimi, Antonio Barracato, Domenico Bellipanni, Gaetano Bruscemi, Francesco Cefalù, Giuseppe Cicio, Mario Cicio, Luca Conte, Salvatore Culotta, Franco Di Fatta, Rosario Di Fatta, Mario Gallà, Armando Geraci, Antoine Giardina, Salvatore Giardina, Carmelo Iraci, Mario Maltese, Pippo Maranto, Giovanni Marino, Nico Marino, Angelo Martino, Salvatore Martino, Emanuele Misuraca, Benedetto Morello, Daniele Patti, Manlio Peri, Carmelo Rizzo, Pippo Russo, Pietro Saia, Santino Sansone, Salvatore Solaro, Peppe Turdo, Santa Valenziano e, per finire, fuori dall'ordine alfabetico, solo per motivi di opportunità, Nino Liberto, che ci ha offerto l'occasione per questa carrellata sulla Fotografia cefalutana.


NOTE:

1 - le pubblicazioni che trattano marginalmente l'argomento sono le seguenti:
a - AA.VV., Immagini per Mandralisca, Palermo, 1994 (Fondazione Mandralisca).
b - AA.VV., Cefalù - Un set per il Cinema, Palermo, 1995.
c - AA.VV., Le Città del Cinema, Prima Ediz. Agrigento, 1992.
d - AA.VV., Saluti da Cefalú, Cefalù, 1995 (Fondazione Mandralisca).
e - Marino N., Catalogo della Mostra e repertorio della Iconografia di Cefalù in AA.VV., Mostra della Iconografia Storica di Cefalù, Palermo, 1992 (Fondazione Mandralisca).
f - Marino N., Cefalù e le sue cartoline in Calendario 1995 A.A.S.T. Cefalù, Palermo.
g - Marino N., L’archivio Varzi in AA.VV., Cefalù - Omaggio al Cinema - Calendario 1996, A.A.S.T. Cefalù, Palermo.

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2- Nino Liberto nasce a Cefalù il 4 febbraio 1928 da Giuseppe Liberto Giardina (1879-1945), raffinato e colto poeta, in lingua e in vernacolo. Molte sue opere sono raccolte in CefaIù e il Salvatore (Cefalù, 1928), ripubblicato, con aggiunte, recentemente (Palermo, 1995) a cura di Domenico Portera con il patrocinio della Fondazione Culturale Mandralisca. 

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3 - Confr.: Marino N. 1992 cit. p. 53 e p. 5,4 n. 2; Marino N.; Michele Brocato in AA.VV. 1995, p. 34 n. 3.

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4 - Diverse fotografie dei Brocato furono utilizzate nelle seguenti pubblicazioni:
a - Salvo di Pietraganzili R., Cefalù, la sua origine e i suoi monumenti, Palermo, 1888 (Confr. Marino N. 1992 cit. pp., 57-65).
b - Di Bartolo C., Cefalù - Il Santuario di Gibilmanna in AA.VV. Le cento città d'Italia, Sonzogno, 1927, fascicolo 1640.
 

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5 - Confr. li Vigni B., I Briganti nella Sicilia dell'800, Palermo, 1981, pp. 133 e 139; lo Presti S., Briganti in Sicilia, Palermo, 1996, fot. nn. 12, 25, 26, 27 (lo sconosciuto cui si fa riferimento è invece un certo Siracusa). 

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6 - Foto dei Brocato sono pubblicate in AA.VV. Annuario  1923 - 1 925, R. Ginnasio Porpora di Cefalù; Palermo, 1926. 

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7 - Per le notizie relative al Cinema confr. Marino N., Salvatore Di Francesca in AA.VV. 1995, cit. p. 36, n. 3. Altre Foto sono pubblicate in AA.VV. 1994, cit. 

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8 - Confr. Simplicio Piscitello M. Per la scomparsa di Totò Maranto in Il Corriere delle Madonie n. 3, 3 marzo 1982.  

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9 - le citate notizie sono tratte da La scomparsa di Totò Barracato in Il Corriere delle Madonie, n. 12, 25 giugno 1975. 

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10 - Fotografie della ditta sono pubblicate in:
a - AA.VV., li Cabaret dei Cavernicoli, Misuraca, Cefalù, 1973.
b - Di Paola S. loponornasfica storica della città di Cefalù Misuraca, Cefalù, 1972.

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11 - Angelo Varzi collaborò con molte riviste e le sue foto furono utilizzate per diverse pubblicazioni:
a - AA.VV. Elle et lui, Bulletin d'information des Villages Magiques, Paris, 1953.
b - AA.VV. Tutta Sicilia, Mensile di Turismo e Artigianato, Anno 1, n.1, febbraio 1953.
c - AA.VV. Tutta Sicilia, Mensile di Turismo e Artigianato, Anno 1, n.2, marzo 1953.
d - AA.VV. Sorrisi e Canzoni, Anno IV, n. 15, 10 aprile 1955.
e - Di Stefano G., 11 Duomo di Cefalù - Biografia di una Cattedrale incompleta, Palermo, 1960.
f - AA.VV. Sicilia in Attraverso l'Italia, T.C.I. Milano, 1961, pp. 108 - 109, nn. 162 e 164.
g - Króniq W, Cefalù - Der Sizilische Normannendom, Kassel, 1963, pp. 31, 50 e 51. 
h - AA.VV., Wings, London, 1966, p. 34.
i - AA.VV. 1992, cit.

I -AA.VV. 1995, cit.
m - AA.VV. 1994, cit.
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12 - Relativamente all'Archivio Varzi vedi Marino N. 1996, cit.

13 - Confr. AA.VV. 199,4, cit. pp. 78 e 80.

14 - Confr. AA.VV. 1994, cit. p. 60.

15 - Confr. AA.VV. 1994, cit. pp. 64 e 69.

16 - Per notizie relative al Flaccomio vedi: Nell'anniversario della morte di Emanuele Flaccomio Maggio in Il Corriere delle Madonie, n. 14, 25 luglio 1974.
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